PERCHE’ VENIRE IN VAL DI ZOLDO.
Gli abitanti della Val di Zoldo narrano che il Signore, dopo aver creato le Dolomiti, creò il Pelmo a forma di sedia per potersi sedere e ammirare il suo capolavoro. Così quello che sembra un grande trono è chiamato qui “caregòn del Padreterno”.
La Val di Zoldo sembra una valle incantata, che sa emozionare con storie antiche e passioni moderne. Una valle bella, tranquilla, comoda da raggiungere, con una natura integra e incontaminata, con ferrate tra le più belle delle Dolomiti e sentieri percorribili da tutti. Sentieri e passeggiate che invitano a lasciare l’auto e la strada principale per addentrarsi nei piccoli borghi e percorrere le antiche strade. La valle, che inizia come uno stretto canalone a Longarone, si distende per una ventina di chilometri fino a raggiungere Passo Staulanza. Pian piano sale, passando per paesi che nel nome portano il ricordo della tradizione legata ai forni fusori per la lavorazione del ferro, tra boschi che hanno fornito nel corso dei secoli legname in abbondanza alla Repubblica di Venezia.
Il legame tra la Val di Zoldo e Venezia si legge in tante storie di uomini e oggetti. Una bella gondola è in mostra nella Sala Congressi di Fusine a testimoniare il legame antico che unisce falegnami e carpentieri zoldani alla Serenissima: lo Squero di San Trovaso a due passi dalle Zattere a Venezia sembra un pezzo di montagna trasportato in laguna con la casa in legno che ha tutte le fattezze di una baita. E a cercar bene il legame con Venezia si scopre in tutta la Val di Zoldo, con la pazienza e la lentezza che la valle richiede ai suoi visitatori e che ridona allo stesso tempo.
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